Come funzionano i sensori di Co2 e VOC?

I sensori di questo tipo sono particolarmente usati nei luoghi molto affollati, dove le persone espirano la CO2 facendo appesantire l’aria. Questa cosa può, in breve tempo, portare al calo di concentrazione e quindi anche della capacità produttiva in quanto il cervello non riceve abbastanza ossigeno e funziona “peggio”. Ne risente anche il benessere, che cala vistosamente. Per evitare questo tipo di problemi è necessario installare negli ambienti di lavoro.

Il funzionamento dei Sensori di Co2

Questi sensori possono essere installati praticamente ovunque: nelle classi, nelle scuole, negli uffici, nelle aule o nelle sale riunioni. Il loro contributo alla qualità dell’ambiente non può essere sottovalutato. Una volta chiariti i benefici di questo tipo di misurazione, occorre anche capire come esattamente avviene la misurazione stessa. Del resto, la CO2 rappresenta pur sempre un gas abbastanza volatile che tende a disperdersi velocemente in ambienti ben aerati oppure all’aperto. Per avere una qualità aria sufficientemente buona, i sensori di CO2 devono controllare che l’aria all’interno dell’edificio abbia una concentrazione di CO2 che non superi i 1000 ppm di CO2. Spesso e volentieri per garantire che l’aria all’interno dell’edificio abbia questi livelli tali sensori vengono collegati a degli impianti di aerazione.

La misurazione stessa avviene a infrarossi, in maniera non dispersiva. Misurare delle piccole particelle di questa molecola altrimenti sarebbe impossibile. La spettroscopia a infrarossi permette di rilevare anche quella che è la concentrazione apparentemente minore. L’analisi dell’aria per mezzo del funzionamento a infrarossi avviene in un lasso di tempo brevissimo e in una maniera alquanto precisa. Questo aiuta ad azionare il sistema di aerazione oppure ad avvertire le persone che si trovano nell’edificio sul fatto che la qualità dell’aria all’interno della stanza è calata. Nel dettaglio, l’aumento di CO2 in un ambiente è in grado di ridurre in maniera considerevole l’incidenza degli infrarossi sul vicino sensore di CO2: in base a come cambia la concentrazione dell’anidride carbonica nell’aria, cambia anche il segnale ricevuto. Per poter rilevare le variazioni del livello di CO2 con una grande precisione, i sensori vengono installato sulle pareti ad altezza uomo. In questo modo riescono a svolgere una misurazione molto precisa e priva di errori.

Ovviamente, la qualità della misurazione e la sua velocità dipendono dalla tipologia di sensore installato. Il cliente che vuole montare questo tipo di sensori nella propria abitazione può scegliere tra una vasta gamma di modelli e tipologie di sensori molto differenti. Si spazia da quelli di base fino ai sensori più avanzati: non resta che scegliere!

Il funzionamento dei Sensori VOC

Proprio come i sensori di CO2, anche quelli VOC sono in grado di rilevare e analizzare la qualità dell’aria di un certo ambiente. Per questo vengono installati in quegli ambienti che sono ampiamente frequentati dal pubblico: i negozi, gli uffici, le scuole, le sale, gli hotel e così via. In particolare, i sensori VOC misurano i composti volatici organici. L’abbreviazione deriva dalla traduzione inglese: Volatil Organic Compounds. Quando parliamo di VOC parliamo soprattutto delle sostanze nocive volatili che provengono da fonti particolarmente differenti, come i materiali edili, le vernici, i cosmetici, la polvere, il fumo di sigaretta, reagenti chimici e persino profumi. Tutte queste sostanze sono in grado d’infestare l’aria rendendo difficile la respirazione e diminuendo la qualità della vita quotidiana.

A lungo andare tutte queste sostanze possono causare numerosi danni, anche irreversibili, alla salute umana e sono la causa di problemi respiratori, tosse, infezioni batteriche e virali, allergie, nonché del cancro ai polmoni. A tutto questo si aggiunge il fatto che lavorare in una stanza che include degli elevati valori di VOC comporta la diminuzione della qualità dell’aria. Spesso i sensori di VOC funzionano in combinazione anche con i sensori di CO2. Proprio come i sensori di CO2, quelli VOC analizzano la composizione delle sostanze nell’aria e offrono alla persona la possibilità di avere un quadro preciso sulla situazione. Le normative europee prevedono che la concentrazione di VOC in un ambiente non deve superare 1mg per metro cubo. Anche in questo caso la misurazione avviene per mezzo della tecnologia a infrarossi. L’unica differenza è che, invece di concentrarsi sulla concentrazione di CO2, questi dispositivi si concentrano sulla concentrazione VOC. I sensori impiegati in tal ambito sono tutti altamente tecnologici e molti sono anche polifunzionali. Oltre a misurare la concentrazione di VOC, difatti, possono occuparsi anche della misurazione dell’anidride carbonica, della temperatura o del tasso di umidità. In questo modo non viene nemmeno richiesto di usare più sensori, in quanto basta semplicemente utilizzarne uno.

Proprio come accade per molti sensori di CO2, questi sensori possono essere collegati a un sistema di aerazione. Il sensore è in grado di attivare tutto il sistema da solo non appena vengono rilevati dei livelli pericolosi di CO2. In questo modo la persona non deve nemmeno occuparsi di rilevare la concentrazione di VOC o di CO2 autonomamente, in quanto l’intero sistema è automatizzato in modo tale da permettere il controllo di questi fattori senza altri sforzi. Tutto ciò che deve fare il cliente interessato alla qualità dell’aria, è semplicemente preoccuparsi d’installare il sensore oppure di affidare l’installazione ad altri.